sabato 5 giugno 2010

Una lampada


Ed infine, ci arrivai.

Era temere che chiunque potesse essere migliore di me che non mi faceva star tranquilla. Che poi mica ci voleva tanto, accidenti.
Uno spara una frase azzeccata, che di sicuro attirerà l’attenzione e.. ah! perché non ci potevo arrivare io? A che pensavo in quel momento? Dov’era la mia testa? Su un’altra dimensione, come al solito? Probabile.
Diavolo, perché non sono profonda come gli altri? Perché non mi sento mai all’altezza? Perché c’è sempre qualcuno che, con un soffio appena, riesce a spingerti nel buio?

Ed eccola là, lei, la paladina delle nottate insonni, la fottuta nemica, l’insicurezza. Si materializza, ma mica lentamente, no. A mo’ di gavettone, arriva. Bam! Addosso! E un attimo prima sorridevo, e il momento dopo ho la faccia pietrificata peggio della Sfinge. E lei, là, a ricordarti quanto sei fragile, quanto sei vuoto, quanto poco vali. Te lo sussurra piano all’orecchio quanto sei fallito, l’infame. Se ne sbatte se ti fa pietrificare la faccia. Ci gode, anzi. ‘Sei un nulla’ – dice, la bastarda. E quando ci vuol andar giù pesante, ride. Ma non ti ride in faccia, davanti a quella faccia da Sfinge che ti ritrovi. Fa di peggio. Ti ride alle spalle e se ti volti non la vedi, senti solo il suo ghigno gutturale. Penetrante. Ti schernisce. Si prende gioco di te. Ti dice che non ti abbandonerà mai, ti rassicura ironicamente che lei sarà sempre lì, ben celata dietro alle tue spalle. E’ sempre presente, solo che non te ne accorgi. Dannata signora pietrificatrice di facce altrui!
Anche la lampada sulla mia scrivania è sicuramente migliore di me, è più interessante. E per forza! E’ bianca, vedi? Fa luce! Luce! Proprio ciò che tu non fai. La vedi, diavolo, la vedi quant’è interessante? Sì, è tutta sgangherata, ma non vedi con quanta dignità se ne sta là in posa? Se ne frega, lei. Lo sa di essere interessante, si vanta, s’atteggia. E scommetto che, per di più, parla, e dice cose interessantissime, perfino. Ah! Fossi una lampada anch’io!