sabato 1 gennaio 2011

Mi ricordo

La mia casa è gialla. Gialla fuori e gialla dentro.
Muri di un giallo acceso.
Per contrasto, ricordo che lanciai l’idea di dipingere le porte di colori vivaci: blu elettrico per la sala, rosso per il bagno e lilla per la camera da letto. Lui era d’accordo, come sempre.
Ricordo quel giorno, il giorno in cui decisi di dare un tocco di colore al nostro splendido nuovo nido.
Acquistammo pennelli adeguati e latte di pittura, con un sorriso beato stampato in faccia e gli occhi che ci brillavano..
Era estate, faceva molto caldo. Le finestre erano tutte spalancate.
Vestita con una maglietta di quelle che si usano esclusivamente per stare in casa (con i pupazzetti disegnati, per intenderci) e un paio di pantaloncini verde smeraldo, iniziai a tappezzare il pavimento di marmo rosso con i fogli di giornale e ad applicare con cura il nastro adesivo di carta lungo le porte, accanto ai vetri, per non sporcarli.
Porte vecchie, di legno smangiato, con i tre vetri smerigliati, porte di una volta. Mi hanno sempre ricordato la porta del bagno a casa di mia nonna.
Mi armai di vernice rossa e pennello e, partendo dall’alto, iniziai la mia avventura nel mondo dei colori.
Dare una mano di colore acceso ad una porta smorta fu tremendamente soddisfacente.
Mi impiastricciai le braccia, le dita, mi cadde il pennello su un piede, gocce di pittura mi caddero in testa, ma non me ne curai. Ero felice.
I miei capelli stavano prendendo uno strano colore ma il sorriso era ancora lì, stampato in faccia, solo che era un po’ più colorato di prima.
Soddisfazione, felicità, gratificazione. Era il nostro nido, la nostra casa che stava prendendo forma, personalità. Quei colori rappresentavano la gioia di aver raggiunto un obbiettivo comune.
Finito di dipingere, ricoprii tutti i vetri delle porte con l’adesivo colorato, per dare un nuovo effetto a quei vetri smerigliati senza senso.
Ogni tanto lo chiamavo ad alta voce: “Vieni! Vieni a vedere come sta venendo bene!”.
Arrivava e faceva finta di esaminare il lavoro, tutto serio. Poi sorrideva, diceva che ero stata brava e mi dava un bacio.
Per completare l’opera, appesi al muro del corridoio la Madonna di Dalì, e delle tele coloratissime dipinte da un pittore di strada dominicano. Me le regalarono i miei genitori, in occasione della loro vacanza a Santo Domingo.
In sala appesi due splendide stampe di Botero e una grande tela dipinta da non so chi, raffigurante una tigre nella giungla.
Quanti colori, quanta energia, quanti sogni.

La camera da letto è dipinta con semplice pittura bianca.
Le pareti sono spoglie, solo alcune stampe impolverate e un vecchio puzzle incorniciato.
Si era parlato di come dipingerla, magari di un colore che richiamasse il delicato lilla della porta.

Chissà di che colore dipingerò la mia prossima casa.

2 commenti:

  1. Il colore è un illusione
    È qualcosa che non esiste in realtà ma é solo l'emanazione di onde elettromagnetiche degli oggetto investiti dalla luce
    Senza la luce non si hanno i colori, con una luce fioca si hanno colori fiochi

    Dovresti ritrovare la luce

    Enrico Andreis

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    1. Leggo questo commento 9 anni dopo... 31/5/2020
      La luce è sempre intermittente.

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