venerdì 2 aprile 2010

Un padre e un figlio


Guardo fuori dalla finestra, in questa domenica grigia e priva di senso.
Il vecchio pino sta sempre là fuori, immobile, oggi.
I rami suoi sono prosperosi e pesanti. Talmente pesanti che sembrano stanchi, affaticati. Secondo me anche lui ha voglia di una bella giornata.
Apro la finestra, chiudo gli occhi e lo sento sbuffare. Non ne può più, e lo capisco.
Poi sposto lo sguardo ed eccolo là, l’altro pino.
Un po’ più spoglio, un po’ più esile. Guardo i rami che puntano dritti verso l’alto. Sembrano delle braccia, alzate verso il cielo grigio.
Non mi stupirei affatto se lo vedessi ondeggiare da un momento all’altro, danzando.
E’ un albero positivo quello di destra, niente da dire.
E’ palese, sorride. Si vede che è speranzoso.
Ogni tanto lancia uno sguardo amorevole verso il suo compagno dai rami piangenti e gli sussurra di non disperare. Si nota un ramo, là dietro, appoggiato sulla sua ipotetica spalla, come un abbraccio confortante.
E il vecchio pino sospira, ma sotto sotto sorride un po’ anche lui.

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