sabato 18 settembre 2010

Riflessioni di una mente confusa

Penso che tutto passa, alla fine.
Gli anni passano, le persone fanno progetti che poi si disgregano, c'è chi non pensa a niente e vive tranquillo, chi non ha la testa piena e chi parla e basta.
Di cosa ha bisogno l'essere umano ?
Ma cosa cerca di preciso?
In fondo la felicità che cos'è?
Forse è una corsa infinita, una salita fin troppo ripida che cerchi sempre di raggiungere.
Qualcuno si accontenta, qualcuno se ne frega e vive nel suo limbo di disperazione senza fare niente di concreto.
Passa l'esistenza.
E' un po' come correre sul posto, ma correre piano e non andare da nessuna parte.
Gli anni sono una sfida, la vita è una continua sfida, non c'è mai pace per gli animi e non c'è mai controllo alla sofferenza.
Un tempo ridi, un tempo piangi, è un ciclo continuo.
Che senso ha allora essere vivi?
Che senso ha se non ci sono degli obiettivi, se non si sa ciò che si vuole, se non si riaprono le porte, se la luce è sempre annebbiata?
Siamo sempre troppo presi a riflettere sul dopo e sul prima e ci perdiamo il presente.
Quante persone al mondo lo fanno e ci perdono tutta l'esistenza.
Quante volte io mi sono dovuta fermare a riflettere, tante, troppe volte.
Ci son stati tempi in cui ho creduto di impazzire, ci sono stati giorni che ho pensato di non viverla più questa vita insignificante.
Ho pianto, mi sono trovata nel limbo nero della tristezza, come un vortice che mi trascinava giù nel profondo, avevo la mano tesa verso nessuno che volesse tendermela a sua volta, solo schiene voltate.
E le schiene continuano a voltarsi, e quel piccolo puntino nell'universo sono io.
Com'è difficile vivere davvero.

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